Il vin Brulé

Il vin Brulé

Se fa freddo e scarseggiano le foglie sugli alberi, è la stagione del vin brulé!

Il vino accompagna l’umanità almeno da 6000 anni, e il vin brulé almeno dal tempo dei Romani. Ci è giunta infatti la ricetta di Marco Gavio Apicio, uno dei primi gastronomi della storia, del suo conditum paradoxum: un vino scaldato e aromatizzato con miele, pepe, foglie di nardo, zafferano e datteri.

La tradizione ha continuato nei secoli: nel Medioevo ne troviamo traccia, verso la fine del Duecento, nel volume “Tractatus de modo preparandi et condiendi omnia cibaria” dove viene chiamato Ipocras, per via della leggenda che attribuisce l’invenzione della bevanda a Ippocrate, padre ellenico della medicina.

Nel Mondo

  • Il glögg svedese: prevede l’aggiunta di zucchero, anice stellato, cardamomo, cannella, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, arancia, uva passa e mandorle. La grande particolarità è però l’impiego del cognac, sostituito a volte dal rum scuro (oltre alla base del vino, naturalmente). A fine Ottocento questa bevanda inizia a essere venduta nei mercati, in bottiglie dipinte a mano in occasione delle feste, dando inizio alla sua associazione con il Natale e con i mercatini tipici di questa stagione.
  • Gluhwein: la versione tedesca, a base di vino rosso, cardamomo, chiodi di garofano, alloro, cannella e scorza di agrumi. Accompagnato dai classici dolci lebkuchen e speckulatius o dal più noto bratwurst.
  • Brulé” significa “bruciato” in francese, ma in Francia la variante del vino caldo speziato si chiama Vin chaud (“caldo”), e prevede l’aggiunta di un goccio di cognac.
  • In Inghilterra troviamo il “mulled wine”, che include tra i suoi ingredienti arancia, limone, cannella, noce moscata, semi di finocchio, anice stellato, chiodi di garofano, cardamomo e zenzero.
  • In questa stagione nel Regno Unito ha grande popolarità anche il sidro di mele caldo, aromatizzato con la stessa combinazione di spezie, più miele e whisky.

In Italia

Più apprezzato nel Nord, tipico in particolare del Trentino Alto Adige.

La ricetta nostrana prevede scorze di aranciachiodi di garofanocannella, e zucchero. Si consiglia il vino schiava come il St Magdalener Alto Adige DOC, e di non farlo mai bollire: cuocilo al massimo a 70 gradi per 5/10 minuti e gustalo in buona compagnia!