Quando anche il settore dell’abbigliamento inizia a guardare al benessere dell’ambiente, arrivano in passerella gli abiti eco-friendly. Capi realizzati con tessuti biologici e colorati con l’utilizzo di ortaggi, frutta, foglie, fiori e persino radici. Accanto a questi ci sono vestiti e accessori realizzati secondo processi di lavorazione green, riducendo l’impatto sull’ambiente e nel rispetto di chi lavora allo sviluppo del brand, come il vestito “alla birra” di cui abbiamo parlato qui.
L’associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani, Donne in Campo, è pioniera della moda ecologica made in Italy. Utilizzando fibre naturali come gelso da seta e canapa, i loro abiti da sera e prêt-à-porter “Agritessuti” sono stati realizzati nel 2019, molti dei quali colorati mediante scarti agricoli: bucce di cipolla, foglie di carciofo e scorze di melograno. Accanto ai coloranti tessili a costo zero, l’associazione punta a coinvolgere sempre più produttori di fibre naturali e piante tintorie come lavanda e camomilla, per espandere la loro attività e avanzare proposte concrete per ridurre l’inquinamento causato dall’industria tessile.
A quanto riporta Vogue, sono circa 300 i brand e le start up attive nell’ambito della moda eco friendly, molte delle quali si trovano a collaborare fra loro per promuovere un modo nuovo e sostenibile di guardare al fashion. Caso interessante è quello di Slow Nature, vetrina virtuale che raccoglie più marchi green nel settore moda. Entrare a far parte di questo marketplace non è facile, poiché occorre rispondere a standard precisi ed esigenti, per accertarsi che i brand lavorino tutti con materiali ecologici, nel rispetto dell’ambiente e dei propri collaboratori. Secondo il WWF, l’industria tessile e dell’abbigliamento dovrebbe contribuire a creare un mondo in cui uomo e natura convivono in armonia. Un progetto ambizioso quanto laborioso, se si guarda alla produzione di capi stimata dalla stessa organizzazione per 2030: 102 tonnellate.
Fortunatamente, la crescente sensibilità verso le tematiche ambientali sta facendo aumentare la domanda di capi sostenibili. I consumatori, insieme alle grandi catene di produzione e le piccole realtà dei settori agricolo e tessile, sembrano determinate a sancire un rapporto fruttuoso e sostenibile tra moda e natura.