Colesterolo buono e cattivo

Colesterolo buono e cattivo

È coinvolto nel processo di digestione, grazie alla formazione della bile; partecipa alla produzione di vitamina D, utile per la salute delle ossa; favorisce la costruzione della parete delle cellule, in particolare del sistema nervoso; è il precursore di ormoni come il testosterone e gli estrogeni: è il colesterolo!
Allora perché ne sentiamo parlare sempre come un pericolo? Scopriamolo!

Cos’è il colesterolo

Il colesterolo è un grasso presente nel sangue, trasportato da composti organici chiamati lipoproteine, che vengono distinte in bassa alla densità: se bassa verranno chiamate LDL, se alta HDL. Se il colesterolo viene trasportato da LDL si parla di “colesterolo cattivo”, perché si può depositare nelle pareti delle arterie promuovendo la formazione dell’aterosclerosi, ovvero del restringimento dei vasi o, nei casi peggiori, della loro otturazione. Questi sono fattori che concorrono enormemente allo sviluppo di malattie cardiovascolari come infarto e ictus. Se invece il colesterolo è quello che transita con HDL è considerato “buono”, perché di fatto aiuta a rimuovere il colesterolo che forma le placche sulle arterie e lo trasporta al fegato.

Il colesterolo viene prodotto per circa l’80% dal nostro organismo e introdotto per il restante 20% dall’alimentazione di origine animale. Quando l’organismo funziona correttamente, più assumiamo colesterolo e meno ne produciamo e viceversa, per mantenere il giusto equilibrio di questa molecola nel nostro corpo.

Se questo bilanciamento si interrompe c’è il rischio che si presenti la ipercolesterolomia: quando il livello di colesterolo supera i 240mg/dl. Si tratta di una condizione che riguarda il 38% degli italiani, ed è un dato purtroppo in crescita: nel 2002 la percentuale della popolazione affetta da questa condizione era del 24%. Tra le cause riscontriamo: una dieta scorretta, condizioni genetiche, diabete, problemi endocrini, il fumo e la sedentarietà.

  • Verdura, frutta, legumi e cereali sono alimenti che combattono direttamente la ipercolesterolomia, grazie alla presenza di fibre, steroli vegetali e antiossidanti.
  • Limitare i grassi: insaccati, uova, formaggi in eccesso. Meglio consumare il latte scremato e lo yogurt a bassa percentuale di grassi. Ma soprattutto vanno tenuti d’occhio i grassi saturi: è consigliato limitare burro, lardo e strutto a favore di oli vegetali.
  • Carne: preferire quella bianca e i tagli magri. Il pollame è da consumare senza pelle. Il pesce? Va benissimo! È consigliato per due o tre pasti a settimana, soprattutto quello di piccole dimensioni come la sardina e lo sgombro. I molluschi e i crostacei sarebbe meglio limitarli a un pasto a settimana.
  • Limitare la frittura o la cottura alla brace.

È infine consigliato non fumare e fare attività fisica.