Descrivere un vino può essere difficile senza gli aggettivi giusti: imparali con questo articolo!
Se non sai bene come descrivere il vino che stai sorseggiando, ecco degli aggettivi – uno per quasi ogni lettera dell’alfabeto – che possono tornarti utili durante una cena con amici enofili!
Bevendo questo tipo di vini, si percepisce subito una sensazione di dolcezza, poiché il suo contenuto zuccherino naturale varia da 30 a 60 grammi per litro.
Un vino affinato in botti o barrique, caratterizzato da un profumo fortemente speziato, con sentori di frutta secca e frutti di bosco, accompagnato da un gusto pieno ma leggermente amarognolo.
Si usa per descrivere un vino di cui, una volta deglutito, non ci restano tracce ma solo lievi sensazioni gustativo-olfattive.
Se degustando un vino noti grandi aromi o sapori in forma quasi impercettibile, allora hai nel calice un vino delicato.
Un vino in cui sensazioni acide, dolci e amare risultano ben bilanciate tra loro, sia al gusto che all’olfatto.
Vuoi dire che il vino che stai bevendo è fresco, fruttato e floreale sia al gusto che all’olfatto? Ecco l’aggettivo giusto!
Se lo usi in riferimento a un vino in grado di invecchiare, vuol dire che provi un certo rimpianto per non avergli permesso di esprimere tutte le sue qualità tramite l’invecchiamento. Se il vino, invece, ha già una certa età e si rivela ancora fruttato ed energico, lo definisci sì giovane, ma con estrema ammirazione per le sue caratteristiche.
Che sia bianco o rosso, il vino invecchiato è visibilmente più scuro e, in base al vitigno, ai tempi e al luogo di riposo, avrà un gusto più o meno complesso e corposo rispetto alla sua versione “giovane”.
Un vino poco alcolico, poco colorato ma spesso dissetante e piacevole da bersi.
Lo si usa per sottolineare un difetto olfattivo del vino che, quando ricorda il Marsala o il Madera – vini molto invecchiati – senza averne le qualità gustative, sarà caratterizzato da un sapore arido, quasi di erba secca.
Si dice di un vino giovanissimo, molto profumato, ma talvolta anche un po’ grezzo, visto che può andare incontro ad ulteriori trasformazioni enologiche prima di essere degustato
Si dice di un vino molto morbido e ricco di zuccheri, solitamente da dessert, come un passito o altri vini liquorosi.
Quasi sinonimo di morbido, lo si usa per descrivere un vino in cui i sapori dolci equilibrano o talvolta dominano quelli acidi e tannici.
Quando durante la fermentazione gli zuccheri dell’uva si sono trasformati completamente in alcol, è difficile avvertirli al gusto. Si usa perciò per parlare di vini con residui zuccherini inferiori ai 2 grammi per litro.
Un bevitore poco esperto lo userà per descrivere tutti i tipi di vino ma in realtà si riferisce solo ai rossi giovani. Vinoso, infatti, rappresenta un aroma che si sviluppa durante la fermentazione e che ricorda quello del mosto. Un sentore dunque che, con l’invecchiamento, potrebbe diventare poco riconoscibile al gusto.