La fine delle feste è vicina, ma nessuno ci toglierà quel momento in cui, dopo cena, si prepara una bella tisana rilassante e riscaldante, da sorseggiare davanti alla TV.
Il freddo viene sconfitto, lo stress messo K.O., ma quante altre “magie” è in grado di fare la nostra meravigliosa tazza fumante?
La tisana si prepara generalmente con piante officinali sminuzzate, normalmente una in maggior quantità e altre due o tre in proporzione minore, che fungono da coadiuvanti. In una tisana si possono utilizzare radici, cortecce, fiori, foglie, semi, mentre in un infuso, caratterizzato da un sapore più delicato, si utilizzano solo fiori e foglie. In entrambi i casi, comunque, la miscela va immersa in acqua molto calda per 5-10 minuti.
Il decotto, invece, si prepara facendo sobbollire per diversi minuti la nostra componente vegetale: un metodo utile per estrarre i principi attivi (non termolabili) da componenti più dure e legnose.
Alcune bevande possono alleviare sintomi come un leggero mal di testa, il senso di pesantezza dopo un pasto abbondante, la stitchezza o la difficoltà ad addormentarsi. Ovviamente non vanno a sostituire le terapie farmacologiche e in nessun caso bisogna affidarsi unicamente ai consigli letti qui o su qualsiasi sito non istutuzionale quando si tratta di salute. Quando i sintomi sono gravi e persistenti nel tempo, è fondamentale rivolgersi a un medico.
L’infuso alla maggiorana aiuta ad alleviare l’ansia e lo stress, mentre contro il mal di testa l’infuso migliore è quello di gelsomino.
I principi attivi del sambuco sono invece utili contro la tosse, quelli della gramigna sono considerati protettivi per l’apparato urinario.
Per i dolori addominali e il classico “mal di pancia”, gli erboristi consigliano invece i decotti: bacche di mirtillo per colite e pezzi di achillea per i disturbi mestruali.
Per approfondire l’argomento degli antidolorifici naturali puoi leggere questo articolo.
Tutte le tisane che si trovano sugli scaffali del supermercato o nelle erboristerie sono state controllate e si possono ritenere sicure.
Quando si opta per il “fai da te” bisogna invece prestare molta attenzione: non è affatto raro confondere una pianta tossica con una benefica (chi ha visto il film “Into The Wild” lo saprà). Meglio quindi affidarsi al perere di un esperto prima di raccogliere e ingerire piante selvatiche. Ciò è fondamentale soprattutto per le donne in gravidanza, poichè alcuni principi attivi sono rischiosi anche per il feto. Alle future mamme è sempre raccomandato di evitare le ricette della nonna e di rivolgersi al ginecologo.
Circola un falso mito sull’origine del termine “tisana”: si dice che lo abbia coniato Ippocrate per indicare un prodotto che “ti sana”. In realtà deriva dal greco ptisane, ovvero macinare o pestare.
Thomas Sullvan, uomo d’affari newyorkese, all’inizio del ‘900 ha brevettato le bustine per tisane, quelle che troviamo al supermercato.
Non è Natale senza dolci, perciò nessuno ci giudicherà. Adesso che le feste stanno finendo, però, per molti è il momento di “darsi una regolata” e smaltire gli eccessi. Per fortuna le tisane (non zuccherate!) possono darci una mano:
Un decotto preparato con gli scarti del carciofo può essere un alleato contro il colesterolo cattivo; come il cardo, poi, il carciofo è amico del fegato e favorisce lo svuotamento della cistifellea.
Facendo bollire per 10 o 20 secondi 10 grammi di cannella e 5 chiodi di garofano in una tazza di latte, si riesce ad abbassare notevolmente la glicemia. La dose consigliata in questo caso è una tazza al mattino e una al pomeriggio.
L’azione diuretica viene stimolata anche da arance e limoni, in particolare dalle loro bucce portate a ebollizione in acqua.
Ricapitolando: i prodotti (tisane, infusi e decotti) già confezionati che si trovano in commercio sono generalmente sicuri. Prima di avventurarsi in esperimenti casalinghi, bisogna chiedere il parere di chi conosce per filo e per segno i principi attivi, e quindi gli effetti, contenuti nelle sostanze.