Spegni la luce!

Quand'è stata l’ultima volta che avete visto una lucciola?

Spegni la luce!

Le nostre notti sono sempre più sporche di luce: è l’effetto dell’inquinamento luminoso, dovuto all’illuminazione interna ed esterna delle abitazioni, degli uffici, delle industrie, dei cartelloni pubblicitari, della strada e delle strutture sportive. 

La stragrande maggioranza di questa luce è eccessiva, inefficiente, mal indirizzata e, spesso, inutile.
E i suoi effetti sono preoccupanti

Salute

Ci siamo evoluti seguendo i cicli del giorno e della notte: la presenza massiccia di luce durante le ore notturne intacca il nostro naturale ritmo biologico. Il rischio più evidente è la riduzione della produzione di melatonina, che causa disturbi del sonno. Inoltre, gli studi dimostrano che l’illuminazione notturna ha una serie di effetti collaterali negativi per la salute, tra i quali l’aumento del rischio di depressione, obesità e diabete. 

Ecosistema

Come noi, anche il resto delle forme di vita sulla terra hanno un proprio orologio circadiano, codificato nel DNA. Per gli animali, se la notte diventa giorno si scombina l’equilibrio tra predatori e prede, dei rituali di accoppiamento e di migrazione, solo per dirne alcuni.
Le tartarughe marine, ad esempio, vengono spesso distratte dalla luce alla nascita, quando l’uovo si schiude, e restano esposte ai predatori; molti insetti ne sono attratti al punto da compromettere processi di alimentazione e impollinazione, con effetti negativi a salita su tutta la catena alimentare. 

Spreco di energia e di denaro

L’International Dark Sky Association calcola che ogni anno, soltanto negli Stati Uniti, si sprecano 3,3 miliardi di dollari in illuminazione esterna inutile. Si tratta del 30% del totale delle luci artificiali notturne, che hanno un impatto di 21 milioni di tonnellate di CO2: per sopperire al danno ambientale, dovremmo piantare 875 milioni di alberi all’anno. 

La situazione in Italia è particolarmente disastrosa: abbiamo il primato del cielo più inquinato tra tutti i paesi industrializzati. Per contrastare il fenomeno ci sono iniziative come M’illumino di meno, volte alla sensibilizzazione sull’argomento, e da qualche anno l’Alto Adige sta cercando di ottenere il riconoscimento dell’IDA per dichiarare l’Altopiano di Asiago un Dark Sky Park. Si tratta di un titolo che certifica la “pulizia” del cielo della zona, che permette una visuale mozzafiato sulle stelle: un’attestazione che possono vantare soltanto una trentina di località in tutto il mondo: al momento nessuna in Italia.