Oggi non è del tutto attuale la battuta “stai al sole come una lucertola”, ma è legittima la domanda: “Perché durante gli scorci di sole che ci regala l’autunno trovo spesso una lucertola ferma sul balcone?”
Non è così facile incontrare una lucertola nei mesi freddi, ma quando compare il sole i nostri amici rettili sono sempre pronti a fare un giretto. Come mai?
I rettili, così come gli anfibi, alcuni tipi di pesci e di insetti, sono animali a sangue freddo. Vuol dire che mantengono i nervi saldi? In realtà riescono a mantenere ben poco, ma hanno una grossa capacità di adattamento.
Gli animali a sangue freddo sono così definiti perché non hanno la capacità di termoregolazione tipica di mammiferi e uccelli. Non riescono cioè a mantenere la temperatura interna al proprio corpo costante, bensì essa dipende completamente dall’ambiente esterno. Quindi, per tornare alla lucertola ferma sul balcone, il sole servirà al rettile per riportare il calore all’interno del proprio corpo.
Noi animali a sangue caldo, meglio definiti “endotermi”, siamo in grado di produrre calore autonomamente grazie al glucosio; riusciamo inoltre a mantenere la temperatura interna stabile tra i 36 e i 37 gradi, quindi ci si può definire allo stesso tempo “omeotermi”.
Le specie a sangue freddo invece vengono definite “ectotermi” poiché non riescono ad autoregolare la temperatura interna, ma anche “poichilotermi” dato che tale temperatura è variabile.
La differenza sostanziale la fa l’attività metabolica. Gli endotermi fanno lavorare costantemente le proprie cellule attraverso l’attività catabolica. In questo modo producono una grande quantità di energia, un quarto della quale serve per espletare le funzioni utili al nostro organismo, il resto dell’energia in eccesso si trasforma in calore. Una parte di quel calore ci servirà per mantenere la temperatura interna costante, l’altra parte viene espulsa dal corpo tramite la sudorazione e altri meccanismi.
Tale capacità, purtroppo, non è gratuita.Per garantire l’autoregolazione termica gli omeotermi devono ingerire una quantità di calorie 30 volte superiore a quella che normalmente un ectoterma sfrutta per sopravvivere.
Il vantaggio è che gli animali a sangue caldo possono svolgere tutte le funzioni vitali (ad esempio procurarsi il cibo) a qualsiasi temperatura esterna, quelli a sangue freddo invece sono “attivi” solo in determinate condizioni ambientali.
Quando fa troppo caldo o troppo freddo nella zona in cui si trovano, gli animali a sangue freddo non se ne stanno di certo con le mani in mano. Vanno infatti costantemente alla ricerca di ambienti favorevoli alla sopravvivenza. Diversi serpenti ad esempio si nascondono al di sotto della sabbia del deserto. I coccodrilli si riscaldano sulla terra ferma ed evitano l’eccessivo surriscaldamento entrando in acqua. Alcuni insetti utilizzano i propri muscoli per riscaldarsi, facendo vibrare ali e addome.
L’attività metabolica dei pesci, invece, rallenta o accelera in base alla temperatura: a basse temperature rallenta, ad alte accelera. Ricercano perciò ambienti “equilibrati”, poiché in acque troppo calde consumerebbero una quantità tale di energia da portarli a una morte prematura, in acque troppo fredde si arresterebbe l’attività metabolica, con conseguente morte.C’è da dire tuttavia che le escursioni termiche in acqua avvengono molto più lentamente rispetto all’aria aperta.
Una differenza interessante tra rettili e anfibi è data dal tipo di pelle che possiedono. Gli anfibi uscendo dall’acqua perdono calore tramite l’evaporazione. I rettili invece hanno una pelle impermeabile, quindi l’evaporazione non si verifica, ma rimane l’incapacità di trattenere il calore.
Un esempio pratico, per concludere, ci porta a capire meglio la differenza tra gli animali omeotermi e quelli ectotermi. Immaginiamo due predatori per eccellenza, un coccodrillo e un lupo, in una particolare condizione di temperatura molto bassa.
Il lupo avrà il cervello e tutti gli organi sensoriali attivi e pronti alla caccia, un coccodrillo invece sarà in estrema difficoltà e si occuperà di cercare un ambiente più caldo che gli permetta di sopravvivere. Se dovessero incontrarsi, si suppone che vincerebbe il lupo.
Ma se in quel luogo freddo il cibo scarseggiasse, il lupo non avrebbe la forza necessaria per cacciare, mentre il coccodrillo, che nel frattempo grazie alla capacità di adattamento avrebbe trovato un luogo favorevole dove “risparmiare le energie”, sarebbe pronto a difendersi o addirittura ad attaccare.
Non c’è quindi risposta all’ipotetica domanda: “Vivono meglio gli animali a sangue freddo o quelli a sangue caldo?” Ognuno di noi può decidere qual è la condizione di vita più favorevole.