Di solito si mantiene morbido, saporito e profumato per uno o due giorni.
Se non si vuole mangiare subito il pane che si è comprato, la cosa migliore è conservarlo nel congelatore, per poi riscaldarlo in forno qualche minuto prima di mangiarlo; in frigorifero, invece, il pane rischia di assorbire troppa acqua e di sviluppare muffe che lo rendono non più commestibile.
Il buon pane fresco deriva da un processo di produzione molto lungo, che parte dai campi dove si coltivano i cereali. Dal raccolto delle spighe mature dei cereali e dalla separazione dei chicchi dal resto, si passa alla fase della macinazione per ottenere la farina.
Una volta pronta, la farina viene portata ai forni: possono essere piccoli forni artigianali, dove i fornai producono il pane che poi vendono nel loro negozio, o grandi forni industriali, dove il processo di produzione del pane è del tutto automatizzato e compiuto da macchine. Dal forno, il pane passa ai punti vendita, e da lì alle nostre tavole!
Con “prodotti biologici” si intendono quegli alimenti ottenuti escludendo pesticidi, organismi geneticamente modificati, tutelando la composizione del terreno, la biodiversità.