Il pane azzimo è stato il primo, e per molto tempo l’unico, tipo di pane prodotto e consumato dall’uomo. Bastava mescolare farina integrale con acqua e l’impasto veniva cotto su pietre arroventate o cenere calda.
L’anno scorso, nel Deserto Nero della Giordania, è stata ritrovata da un gruppo di archeologi di Copenaghen una focaccia di pane azzimo bruciacchiata di 14.400 anni fa. Ben prima quindi della nascita dell’agricoltura, collocata 4000 anni dopo la creazione di quel panino.
Si tratta di un pane senza lieviti, non fermentato. Questo lo rende ideale per essere consumato durante la Pesach, la Pasqua ebraica, che dura otto giorni e vieta gli alimenti fermentati. È stato durante questo periodo dell’anno che Gesù Cristo avrebbe istituito il sacramento dell’eucarestia ed è per questo che oggi durante la messa cattolica si mangia un disco di pane azzimo: l’ostia.
Un altro disco di pane “piatto” molto famigliare, soprattutto in Romagna? La piadina!
Più di altri tipi, il pane azzimo è ricco di carboidrati e risulta quindi un alimento altamente energetico: il nostro organismo trasforma infatti i carboidrati in glucosio, carburante per cervello e muscoli.
La totale assenza di colesterolo lo rende un alimento adatto anche a chi soffre di problemi cardiovascolari. Se preparato con farine integrali, grazie al maggior quantitativo di fibre, può risultare utile soprattutto a chi ha problemi di stitichezza.
Infine, è facile e veloce da preparare!
Ad oggi non sono note controindicazioni al consumo di pane azzimo; chi soffre di diabete deve però prestare attenzione all’indice glicemico, e i celiaci al contenuto di glutine.