L’origine delle fragole

L’origine delle fragole

Succulente, dolci e profumate: le fragole sono un frutto irresistibile, alla cui coltivazione, però, ci siamo avvicinati solo da tre secoli.

Si tratta di una pianta della famiglia delle Rosaceae, originaria delle zone alpine dell’Europa e dell’Asia.
In Europa se ne trovavano soltanto tre varietà: Fragraria vesca, la comune fragolina di bosco, Fragraria Moschata, dal frutto leggermente più grande e il gusto moscato e Fragraria viridis, dai frutti piccoli e scuri.
Dalla Roma Antica al Seicento erano considerati “meteriali dei boschi”, destinati solo alle tavole dei nobili o all’uso ornamentale.

Le fragole Cilene

Nel 1712 l’ingegnere militare francese Amédée Francois Frézien tornò dal viaggio di esplorazione in Cile portando con sé alcuni esemplari di Fragraria chiloensis, una specie di fragola che faceva frutti sorprendentemente grossi rispetto a quelle europee.

Queste iniziarono a diffondersi in Europa come curiosità botaniche: in Bretagna, al jardin de Roi, fruttificano e si riproducono con successo, mentre quelle dei giardini di Parigi non sembrano dare frutti. Nel 1764Antoine Nicholas Duchesne, diventato poi giardiniere di Luigi XVI, si accorse che quegli esemplari non erano ermafroditi ma femminili, perciò incapaci di autofecondarsi. Le pose vicino ad esemplari maschili di F. moschata e ottenne frutti grossi dalla forma regolare. Duchesne descrisse i suoi studi nel trattato “La storia naturale della Fragola”, includendo dettagliate descrizioni delle 18 varietà di cui era a conoscenza.
Dall’incrocio tra F.chiloensis e F. virginiana, un’altra specie importata dal Nord America, nel 1766 nascque la Fragraria x ananassa, precorritrice dei fragoloni oggi in commercio anche da noi.

Coltivazione

La fragola, essendo soggetta a frequenti variazioni, si adatta facilmente a diversi climi e ambienti. Viene coltivata sia al livello del mare che a 1700 m di altitudine; in base all’esposizione solare e al clima della zona, i coltivatori selezionano le varietà più adatte.

In Italia esiste una lista, pubblicata ogni anno dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che elencano le cultivar ritenute “positive” per determinate aree, includendone pregi, difetti e dati sperimentali. Per essere approvata e inserita nella lista, ogni varietà deve essere esaminata per almeno due anni.

Oggi le fragole sono tra i frutti più amati in Italia, sia fresche che come ingredienti in cucina e pasticceria. Ne esistono più di 20 specie, con migliaia di ibridi e cultivar.