L’erba del Tennis è sempre più verde

L’estate è anche la stagione del tennis sull’erba, ma come fa questo tipo di campo a resistere a caldo, sole e usura?

L’erba del Tennis è sempre più verde

Ogni anno a Wimbledon i principali nomi del tennis internazionale si scontrano sui 18 campi a disposizione, vestiti completamente di bianco come vuole la tradizione. Nello stesso periodo anche a StoccardaBelino, in Olanda e persino in Italia – a Gaiba (RO) per l’esattezza – le partite di tennis si disputano all’aperto su campi in erba naturale, una superficie che agevola di più i movimenti dei giocatori rispetto alla terra battuta, ma necessita di una manutenzione costante. Scopriamo in cosa consiste.

I mesi di lavoro più intensi per i giardinieri sono sicuramente marzo, aprile e maggio, quando bisogna prepare i campi all’imminente stagione di gioco. Tutte le superfici vengono fertilizzate e irrigate costantemente, quindi pressate con pesanti rulli per appiattirle e uniformarle. I campi sono trattati con antiparassitari per debellare lumache, funghi ed erbacce, rendendo la superficie più brillante e resistente. Durante l’anno l’erba dei campi viene lasciata crescere per essere poi tagliata a meno di 1 centimetro di altezza a giugno, quando è ormai tempo di tracciare le linee di campo. Dopo la stagione di gioco si procede infine alla risemina.

Sementi

Prima dello storico capo giardiniere di Wimbledon Eddie Seaward, l’erba era frutto di un misto: 70% loietto perenne (Lorrina Perennial Ryegrass) e 30% festuca (Barcrown Creeping Red Fescue). Questa combinazione garantiva un manto più soffice ma decisamente meno regolare e affidabile nel rimbalzo. Nel 2001 Seaward introdusse il loietto inglese (Perennial Ryegrass) che assicurava un rimbalzo della pallina molto più rapido, regolare e prevedibile. Questo tipo di erba è quello tuttora più usato, nonostante si possa optare per un mix di sementi in base al clima locale.

Accortezze

Quando si gioca un torneo sull’erba, la temperatura e l’umidità del terreno devono essere costantemente monitorate, così come il grado di usura dei campi, la durezza della superficie e la capacità di rimbalzo della pallina. Per contrastare la forza del sole e il caldo estivo, i campi vanno irrigati quotidianamente, anche più volte al giorno.

L’alternativa

Dove non è possibile usare l’erba naturale si ricorre a quella sintetica, più economica e meno dispendiosa in fatto di manutenzione. Un campo del genere non dovrà essere irrigato o appiattito e, grazie alle sue ottime proprietà drenanti, potrà essere utilizzato anche dopo una giornata di maltempo.