Il corvo è un animale carico di simbolismo per diverse culture intorno al mondo: forse per via del suo colore nero lucente, significante del principio delle cose (il buio del ventre materno e quello della terra dove germina il seme), ma anche della fine (il colore della notte e della morte).
Che sia messaggero degli dei o portatore di malasorte, una cosa è certa: il pennuto ha le idee chiare.
Diversi studi dimostrano che i corvi comprendono la correlazione causa-effetto; possono utilizzare (e in alcuni casi addirittura scambiare e creare) degli strumenti, come rametti o sassolini; possono pianificare il futuro: un esperimento ha rivelato come queste creature siano in grado di autocontrollarsi e aspettare a mangiare i bocconcini che gli venivano offerti in modo da scambiarli in seguito con cibi da loro preferiti. Queste abilità li rendono in grado di svolgere dei puzzle piuttosto complessi, che richiedono a volte una pianificazione degli step da eseguire e la capacità di ignorare potenziali distrazioni.
I corvi sono tra i pochissimi animali ad avere una Theory of Mind: la capacità di attribuire agli altri stati mentali diversi dai propri. Sono animali sociali: sono monogami, sanno collaborare tra loro e anche punire con ostracismo i soggetti egoisti.
Sono in grado di comunicare attraverso i gesti: un comportamento che non era mai stato osservato all’infuori dei primati. I corvi utilizzano infatti il becco per indicare, e afferrano oggetti per mostrarli ai loro compagni o per offrirli.
Sanno anche comunicare il proprio astio: quando i ricercatori lavorano con questi animali, spesso indossano delle maschere. Succede che quando una persona si comporta con un corvo in maniera sgradevole per l’animale (ad esempio lo cattura), l’uccello ricorda il volto dell’umano e trasmette il suo odio anche agli altri corvi. Il risultato è plateale: nel momento stesso in cui il ricercatore indossa la maschera, l’intero stormo manifesta un gracchiare ostile.
Alla stessa maniera, i corvi si ricordano di chi si è comportato bene con loro, e mostrano una crescente collaborazione e addirittura alcuni gesti di riconoscimento, come la consegna di veri e propri doni.
Studi dimostrano che i corvi più socievoli sono quelli più in salute. I membri dei gruppi esprimono le loro relazioni in diversi modi: uno di questi è una specie di celebrazione dei funerali. Quando un corvo viene trovato morto dai suoi simili, questi si raggruppano intorno al cadavere, gracchiando rumorosamente. In questo modo, gli animali imparano a riconoscere elementi di pericolo.
Ma chiudiamo con una nota positiva: i corvi amano giocare! Sono stati osservati addirittura esemplari posizionare un oggetto sotto le loro zampe e scivolare lungo i tetti innevati, per poi volare di nuovo in cima e ripetere l’operazione… I corvi sciano!