La birra che si mangia

La birra che si mangia

Il processo produttivo della birra genera numerosi scarti, che spesso vengono riutilizzati nell’ottica di una razionalizzazione delle risorse e un contenimento dei costi. 

I modi in cui questi scarti vengono rimessi in circolo sono moltissimi: le trebbie che vengono impiegate come mangime per il bestiame, il pane di scarto che diventa base fermentabile, i cereali che diventano imballaggi ecosostenibili. 

Esistono però riusi alternativi meno noti, quelli che trasformano gli scarti della birra in… cibo! 

Dunque, nuova vita agli avanzi della birrificazione! Vediamo qualche esempio.

Da birra a farina

Le trebbie essiccate possono venire sottoposte a macinazione e setacciatura al fine di produrre farina, più o meno grezza a seconda delle esigenze.

La farina ottenuta dalle trebbie di birra è un ingrediente innovativo, eco-friendly, versatile e molto nutriente. È infatti ricca di proteine, di amminoacidi essenziali, di lisina, fibre, contiene diversi fenoli antiossidanti ed è povera di zuccheri.

Snack alla farina di trebbie

La farina di trebbie può essere ricombinata con altri ingredienti per la realizzazione di snack salati o dolci, per prodotti da forno e della panificazione. 

Pizza gourmet

Un altro modo di impiegare la farina di trebbie è per fare una pizza altamente digeribile. È ricca di proteine e amidi, che aiutano la lievitazione e rendono l’impasto leggero e digeribile.

Crema spalmabile

Si chiama Marmite, è una crema spalmabile ampiamente diffusa in Regno Unito, Nord Europa, Sudafrica. In Australia invece è molto amata un’altra variante il Vegemite. È a base di estratto di lievito, di colore scuro e dalla consistenza vischiosa. È possibile reperirne prodotti simili anche in Italia e usarla per insaporire toast, crostini, colazioni e merende. 

Barrette energetiche

Si stanno lentamente diffondendo sul mercato anche le barrette energetiche per sportivi che mantengono vive tutte le caratteristiche nutritive dei cereali avanzati dal processo di birrificazione. Niente zuccheri quindi, ma solo proteine e fibre residue per un prodotto dal basso contenuto calorico e spiccatamente energetico.

Scommettiamo che non vedi l’ora di assaggiare tutta questa birra che si mangia!