Re dei fine pasto e delle fragranze mediterranee, il limoncello è un liquore dolce che nasce in Campania, in particolare nella costiera amalfitana. È realizzato con le scorze di limone che vengono lasciante macerare nell’alcol puro con l’aggiunta di uno sciroppo a base di acqua e zucchero.
Una volta preparato, resta in bottiglia per almeno un mese prima di essere gustato.
Il limoncello è un ottimo digestivo: per questo viene in genere consumato dopo i pasti ma può essere utilizzato anche per bagnare o aromatizzare dolci, macedonie e gelati.
La sua preparazione è semplice ma occorre utilizzare limoni freschi e non trattati, poiché ricchi di oli essenziali che conferiscono al limoncello il profumo tipico e un gusto unico.
La storia del limoncello è tutt’oggi contesa tra gli abitanti di Amalfi, Sorrento e Capri. In realtà, il marchio “Limoncello” è stato registrato per la prima volta a Capri nel 1988 dall’imprenditore Massimo Canale: un’intuizione ispirata dalla ricetta della nonna. Liquore che nasce quindi come preparazione casalinga e che poi, dopo il boom degli anni ottanta, divenne così popolare tanto da richiedere una produzione a livello industriale.
Il segreto del limoncello? Oltre ai limoni di Sorrento, il frigorifero. È questione di gradi e il liquore di limone diventa limoncello: a bassa temperatura la note dolci vengono avvolte dal freddo che esalta l’aroma degli agrumi e ne costituisce la tipicità sensoriale.
Ecco come prepararlo in casa. I limoni, meglio quelli prima fioritura e raccolti preferibilmente all’alba quando i profumi sono più concentrati, vanno lavati ricavandone bucce sottilissime. Porre attenzione a eliminare il “pane” che conferisce al liquore un fastidioso sentore di amaro in bocca. Le bucce devono rimanere in infusione nell’alcool puro per un periodo che va dalle 48 alle 72 ore. Quindi, si aggiunge uno sciroppo di acqua e zucchero e si filtra. La gradazione alcolica del limoncello dipende delle proporzioni di acqua e zucchero, in genere tra i 30 e i 50 gradi.
Nel 2000 l’Istat inserisce il limoncello nel paniere usato per calcolare l’incremento mensile dell’inflazione.
Il limoncello è un liquore conosciuto e apprezzato non solo in Italia, ma in tutto il resto del mondo. Negli Stai Uniti, per esempio, lo si produce utilizzando i limoni della California.
“Il miglior limoncello al mondo” secondo l’International Wine & Spirit Competition non è, a sorpresa, di Sorrento o Capri, bensì olandese. Si tratta del “Drunken Monkey” ed è realizzato dal cuoco Titus Meijer e dalla compagna Melissa Oosten, due olandesi con la passione per la costiera amalfitana.
Molto della notorietà del limoncello nel mondo la si deve a due attori: George Clooney e Danny De Vito. Perché? Siamo nel 2006 e De Vito è ospite a The View, uno dei programmi più seguiti degli Stati Uniti. L’attore italo-americano si presenta visibilmente ubriaco e si giustifica dicendo che gli “avranno fatto male gli ultimi sette limoncelli” bevuti a casa di Clooney il giorno prima.
Dopo questa dichiarazione le vendite del liquore italiano schizzano alle stelle e De Vito, un po’ per business, un po’ perché è un grande appassionato, comincia a produrre il suo di limoncello, diventando il primo grande artista a trasformarsi in un produttore di alcolici.
Lo seguirà a ruota proprio Clooney e poi con gli anni tanti altri come Ryan Reynolds, Jay-Z, Drake, Dan Akroyd, Francis Ford Coppola.
Il limoncello di De Vito, Danny Devito’s Premium Original Limoncello Liqueur, è praticamente introvabile online, perché la produzione sarebbe dovuta riprendere a febbraio ma, causa pandemia, l’attore ha stoppato tutto.