Peloso, morbido, affettuoso, divertente, dispettoso, egocentrico e chi più ne ha più ne metta. Tutte queste qualità, tranne la prima, possono essere attribuite all’originalissimo gatto Sphynx. Non è completamente privo di pelo come il gatto hawaiano, ma ha un mantello cortissimo e rado, il che comporta alcune necessità particolari da tenere in considerazione per gli amici dei felini.
La prima testimonianza scritta di un gatto privo di pelo risale al 1903, nel libro The book of cat (Il libro dei gatti) di Frances Simpson. Vengono descritti Dick e Nellie, due gattini glabri che abitavano in New Mexico, insieme al padrone F.J. Shinick. Questi gattini furono considerati i primi esemplari della razza “Mexican Hairless”; primi e ultimi, perché non ebbero eredi.
Nel 1950, a Parigi, da una coppia di gatti siamesi nacquero tre gattini “nudi”; stesso risultato nella cucciolata successiva, ma dall’accoppiamento dei genitori con altri esemplari nacquero solo cuccioli pelosi. Anche questi felini senza pelo non riuscirono a riprodursi, interrompendo così la perpetuazione della razza.
Uno dei punti di svolta arrivò nel 1966, quando in Canada da una coppia di gatti a pelo corto nacque Prune, un cucciolo senza pelo. Un allevatore della zona si incuriosì e decise di far accoppiare nuovamente i genitori, riuscendo a dare vita a una nuova razza: i Canadian Hairless. Nel 1970 la nuova razza fu riconosciuta dalla CFA (Cat Fanciers’ Association), ancora oggi il più grande registro al mondo di gatti di razza, che concesse lo status provvisorio. Dopo circa un anno lo status fu revocato perché era a disposizione un campionamento troppo limitato. Inoltre molti gattini morivano per problemi di salute non diagnosticati. L’ultimo micio discendente da Prune fu spedito in Olanda dall’esperto Hugo Hernandez, che dovette aspettare fino al 1978 per provare l’accoppiamento con una felina glabra, nata curiosamente a Toronto. La cucciolata purtroppo fu persa, così anche la Canadian Hairless cessò di esistere.
I veri antenati del gatto Sphynx, oggi molto più comune rispetto ai suoi lontani parenti, sono nati negli anni ’70 e si chiamano Epidermis, Dermis (americani), Bambi, Punkie e Paloma (canadesi).
I primi due nacquero nel 1975 e furono affidati a Kim Mueske, la quale riuscì a dar vita alla razza che oggi conosciamo come Sphynx, il gatto Sfinge.Gli altri tre furono trovati in un quartiere di Toronto, prelevati dall’allevatrice Shirley Smith e fatti accoppiare, divenendo insieme ai cugini americani, i progenitori della nuova razza.
Prima di essere riconosciuta ufficialmente furono necessarie diverse faccende burocratiche, ma oggi tutte le associazioni di felini americane ed europee più importanti hanno inserito nei propri registri la razza Sphynx.
Il corpo praticamente glabro potrebbe farlo sembrare un gatto fragile, sensibile e indifeso. In realtà lo Sphynx ha una corporatura molto robusta e resistente. Il torace è ampio e le zampe sono mediamente grandi, con cuscinetti molto sviluppati. Ha una coda con pochi peletti all’estremità, molto sottile, morbida e mobile.
La pelle è rugosa, mentre per quanto riguarda ilpesoquesto amico a quattro zampe varia fra i 3,5 e i 7 kg. Le sue orecchie sono grandissime, larghe alla base e molto distanziate tra di loro; gli occhi, anch’essi ben distanziati, hanno la forma di un limone e sono leggermente inclinati, il colore è conforme a quello della pelle.
È affettuosissimo, lo dicono tutti gli amici che ci convivono, ma ha bisogno di diverse attenzioni.
La mancanza di peli lo rende molto sensibile al freddo, perciò ha bisogno di temperature confortevoli. È infatti molto incline al contatto fisico, sia per il suo carattere particolarmente amichevole, ma anche e soprattuto per ricercare calore. Ha grande appetito e deve essere nutrito spesso per permettergli di accumulare le calorie necessarie a mantenere la temperatura corporea.
È importante non esporlo al sole, poiché ha un rischio di ustione elevatissimo, non avendo peli a proteggerlo. Come tutti i felini è molto intelligente, e sembra voler essere sempre al centro dell’attenzione. Inoltre, non ama rimanere da solo: un altro amichetto a quattro zampe potrebbe essere la soluzione.
Bisogna prestare particolare attenzione all’igiene dello Sphynx: la pelle di questo gatto ha, infatti, una produzione sebacea che, non essendo assorbita dal pelo, va tenuta sotto controllo con una delicata pulizia quotidiana (una scarsa igiene provocherebbe l’insorgenza di cattivi odori). È necessario prendersi cura anche delle grandi orecchie, perché la mancanza di pelo favorisce l’accumulo di cerume.