Ciliegi nani e ferrovie

Ciliegi nani e ferrovie

Dolci, succose e invitanti, le ciliegie accompagnano le calde giornate di inizio estate. Si dice che “Una tira l’altra” perché è davvero difficile resistere a questi piccoli frutti così prelibati, eppure abbiamo rischiato di perderle!

Un gigante molto buono

Il ciliegio è un albero che, crescendo, può superare i 10 metri d’altezza. I suoi frutti si possono raccogliere solo a mano, perché è necessario preservare il peduncolo per conservarle correttamente. Salire su una scala per 10 metri è pericoloso e data la crescente sensibilità per la sicurezza sul lavoro, intorno agli anni ’80, i costi di raccolta erano diventati il 50% dell’intero costo di produzione. Un costo che né i consumatori né gli agricoltori erano molto propensi a pagare.

Un caso molto fortuito

La soluzione venne dalla Puglia, in provincia di Bari, dove si coltivavano ciliegi nani della cosiddetta varietà “ferrovia”. Il frutto era dolce e croccante e il nome derivava dal fatto che il primo albero di questo tipo cresceva vicino alle rotaie. Studi successivi hanno accertato che si trattasse di una varietà di ciliegie già presente nell’Europa centrale: è probabile quindi che sia cresciuto da un nocciolo sputato dal treno da un viaggiatore tedesco, forse un soldato.

Innestando il ciliegio “ferrovia” su un portinnesto di Santa Lucia, varietà più adatta ai terreni secchi e calcarei, si ottenne una pianta bassa, di circa 3-4 metri. Negli anni furono via via selezionati sempre più portinnesti, ottenendo varietà di ciliegie più dolci o più aspre, morbide o dure, che si possono raccogliere anche senza scala. Questo riportò i costi di raccolta al 30% e ci permette oggi di gustare delle ottimi frutti per tutti i gusti, senza mettere a repentaglio la sicurezza dei raccoglitori.

Quali sono le tue ciliegie preferite?