Usate per migliorare (temporaneamente) l’alito, per alleviare il mal di gola o semplicemente per soddisfare la voglia di dolce, le caramelle oggi esistono in tantissimi gusti e varietà.
Il primo dolcificante conosciuto dall’uomo era il miele, che veniva prelevato insieme al favo direttamente dagli alveari sin dalla preistoria: la frutta candita con il miele può essere considerata la cosa più simile ad una caramella che si poteva consumare nell’antica Grecia o nell’Impero Romano.
Per l’estrazione dello zucchero dalla barbabietola dovremo aspettare fino al 1747 e prima di allora data l’unico zucchero reperibile era quello di canna, proveniente dall’Asia. Forse l’idea di trasformare il succo di canna da zucchero in dolcetti nacque per la prima volta in India intorno al IV secolo: questi pezzetti di caramello venivano chiamati Khanda, termine dal quale sarebbe poi derivato l’inglese candy. In Occidente le caramelle arrivarono intorno al IX secolo d.C., portate dai Crociati in ritorno dalla guerra. Si trattava in realtà di semplici barrette di zucchero di canna caramellato, senza aromi, chiamate Canna Mellis (cioè “miele di canna”).
Ma fino a metà Settecento lo zucchero in Europa rimase relegato all’uso medicinale: mescolato a spezie ed erbe officinali, serviva a curare i sintomi del mal di gola e il bruciore di stomaco. La pasticceria era un lusso riservato alle corti e ai nobili, poiché zucchero e cacao dovevano arrivare da dalle piantagioni avviate nelle Americhe, attraversando l’Oceano.
Quando si cominciò ad estrarre saccarosio anche dalle barbabietole, il prezzo dello zucchero da tavola crollò, e con la Rivoluzione Industriale nacquero le prime fabbriche di dolciumi. Nel 1800, negli Stati Uniti, c’erano già 400 stabilimenti e presto i candy shop divennero i luoghi dove i bambini potevano spendere i loro primi spiccioli. L’invenzione della candy press, nel 1851, permise di modellare le caramelle nelle forme più fantasiose, aumentando ancora di più le varietà disponibili sul mercato.
Nel 1905 il proprietario dell’azienda dolciaria Mc Aviney ebbe un’idea: vendere i bastoncini utilizzati per mescolare lo sciroppo di zucchero, che a fine lavorazione restavano coperti di caramella. Nacquero così i primissimi lecca lecca, con il nome di used candy sticks. L’idea fu perfezionata dalla Racine Confectionary Machine Company, con una macchina che applicava le caramelle sui bastoncini, e pochi anni dopo dal russo Samuel Born, con un impianto che invece applicava il bastoncino alla caramella. Una differenza che può sembrare irrilevante, ma che in realtà rese la produzione molto più semplice e redditizia: la Born Sucker Machine fu considerata talmente rivoluzionaria nel settore che il suo inventore fu premiato con le chiavi della città di San Francisco.
Ad attribuirsi gran parte del merito fu tuttavia George Smith, proprietario della Bradley Smith Company, che registrò il termine lollipop ispirandosi al nome di un cavallo da corsa, Lolly Pop.
Per il vero e proprio boom dell’industria dolciaria dovremo aspettare il secondo dopoguerra, quando la ripresa economica permise anche alle fasce meno agiate della popolazione di concedersi qualche sfizio in più. Oggi conosciamo tantissime varietà di caramelle oltre alle classiche dure, ma di questo magari parleremo un’altra volta.