Il nostro corpo ospita miliardi di batteri, virus e funghi, e mantenere un’equilibrata relazione con loro è vitale. Questi microrganismi formano la flora intestinale, un ricco sistema che compie una varietà di funzioni nei nostri corpi. I batteri nel nostro intestino possono scomporre molecole che il corpo non riesce a digerire, producono importanti nutrienti, regolano il sistema immunitario e ci proteggono contro germi dannosi. Non abbiamo ancora chiara una mappa dell’esatto tipo di batteri di cui ha bisogno un intestino sano, ma sappiamo che è importante che ci sia un varietà di specie batteriche.
Molti fattori influiscono sulla flora intestinale: l’ambiente in cui viviamo, le medicine che assumiamo (come gli antibiotici), se siamo nati da parto cesareo o no, e la nostra dieta. Quest’ultimo elemento possiamo usarlo per bilanciare i nostri amici microbi.
La fibra che troviamo nella frutta, verdura, frutta secca, legumi e cereali integrali è il miglior combustibile per i batteri intestinali. Quando questi digeriscono la fibra, producono acidi grassi a catena corta, che nutrono le pareti intestinali, migliorano le difese immunitarie e prevengono l’infiammazione.
Quanto maggiore la fibra che uno mangia, tanto più il suo stomaco sarà popolato da batteri che la digeriscono. In uno studio, un gruppo di scienziati ha scambiato la dieta ricca di fibre di un gruppo di abitanti di un villaggio in Sudafrica con la dieta ricca di grassi e carne di un gruppo di persone dagli Stati Uniti. Dopo sole due settimane della dieta occidentale ricca di grassi, i sudafricani mostravano un’infiammazione crescente al colon e una riduzione dell’acido butirrico, un acido grasso a catena corta che riduce il rischio di contrarre cancro al colon. Nel frattempo, il gruppo di statunitensi che si era arricchito di fibre vide il risultato opposto, con un grande miglioramento generale della salute.
Introdurre poca fibra quindi significa affamare i batteri che se ne nutrono, eventualmente fino a ridurre la loro popolazione col risultato di avere una diversità batterica minore nell’intestino. Inoltre i batteri affamati potrebbero nutrirsi dei rivestimenti mucosi del nostro organismo, corrodendoli.
Alcuni alimenti in particolare sono invece molto amici della diversità batterica, in particolare frutta, verdura, tè, caffè, vino rosso e cioccolato fondente. Si tratta di alimenti che contengono polifenoli, antiossidanti naturali.
Alimenti invece particolarmente dannosi per la diversità microbiotica sono il latte intero e le bevande gassose zuccherate.
È importante anche come viene preparato il cibo. Generalmente i cibi freschi, meno processati hanno più fibre: quindi per esempio i vegetali saranno un miglior combustibili se saranno consumati crudi, al vapore o saltati, piuttosto che fritti.
Ci sono alimenti noti per introdurre nel nostro organismo specifici batteri utili: i probiotici. I cibi fermentati pullulano di probiotici come i lactobacillus e i bifidobatteri: kimchi, crauti, tempeh e kombucha apportano varietà e vitalità nelle nostre diete, così come lo yogurt (quando non contiene eccessivo zucchero).
Su questo ambito è necessaria ulteriore ricerca scientifica, ma intanto abbiamo delle linee generali: fai il pieno di alimenti fermentati e ricchi di fibre!