Articolazioni “croccanti”

Scricchiolii articolari? Ecco perché succede!

Articolazioni “croccanti”

“Crick”, crock”, “crack” sono tutti rumori originati dalle articolazioni. Esatto, non dalle ossa. 

Quando dalla posizione eretta pieghiamo le ginocchia per compiere uno squat, sentiremo con molta probabilità quel caratteristico scricchiolio a livello dell’articolazione.

Le articolazioni hanno la funzione di mettere in comunicazione due o più ossa consentendo movimenti più o meno ampi. Esistono articolazioni mobili (come quelle di ginocchia, caviglie e spalle), semimobili e fisse, tutte ricoperte da un tessuto cartilagineo che ha il compito di ammortizzare il movimento articolare impedendo alle ossa di sfregare tra loro. Le articolazioni sono inserite in una particolare capsula rivestita da una membrana che, per filtrazione del plasma, produce il liquido sinoviale (o articolare), con funzione protettiva e lubrificante.

Il liquido sinoviale contiene molecole di ossigeno, azoto, idrogeno e anidride carbonica che, al variare della pressione, passano allo stato gassoso come avviene in una bibita quando apriamo la lattina, raccogliendosi in piccole bolle. Quando avviene il movimento e la capsula articolare si allunga, possono accumularsi nello spazio vuoto e scoppiare, provocando il caratteristico “crock”. Un’altra teoria ritiene invece che gli scricchiolii siano del tutto fisiologici, dovuti allo spostamento di tendini e legamenti sulle superfici dei capi ossei durante il movimento. 

Quello che deve allarmarci, più che il rumore, è il dolore: se compiere alcuni movimenti articolari diventa doloroso, occorre rivolgersi il prima possibile a un medico per indagare le cause. 

Per prevenire l’insorgere di patologie articolari degenerative come l’artrosi o infiammatorie come l’artrite, sarà importante muoversi. Il movimento infatti lubrifica le articolazioni prevenendone la degenerazione. Diverso invece sarà il ruolo dell’attività fisica nel caso ci siano già delle patologie: i movimenti non dovranno andare a sovraccaricare le articolazioni già compromesse, privilegiando invece stretching leggero ed esercizi finalizzati al recupero della mobilità articolare.