Hai mai visto una sirena con le rughe? Noi no e siamo (quasi) certi che sia merito delle alghe: sapevi che sono una miniera di antiossidanti?
Ora ti starai chiedendo: “ma di tutte le cose buone che ci sono al mondo, dobbiamo mangiare proprio le alghe?”. No, non dobbiamo per forza, però sarebbe un’ottima idea! Vediamo un po’ quali sono le varietà più diffuse e le loro caratteristiche.
Se la ordini al ristorante giapponese, ti sarà portato un piattino con una massa verde fluo, probabilmente condita con aceto di riso e semi di sesamo. Questa pietanza dall’aspetto curioso è un vero concentrato di sali minerali come calcio, iodio, ferro e selenio, oltre che vitamine A, C, E e K. È ricca di fibre solubili, quindi ha un alto potere saziante e favorisce il transito intestinale: calcolando che raramente il sushi viene accompagnato dalla verdura, abbinarvi una porzione di wakame potrebbe avere i suoi vantaggi.
Al ristorante la trovi quasi sempre nella zuppa di miso. Un’alga bruna utilizzata nella cucina giapponese per insaporire e addolcire i cibi, oltre che arricchirli di fibre, selenio, iodio, calcio, potassio e magnesio. Contiene diverse vitamine del gruppo B, A, E, F, K e PP. Un trucchetto in cucina: se aggiunta all’acqua dei legumi in ammollo, ne migliora la cottura e li rende più digeribili.
La classica “alga da sushi”, quella che viene utilizzata per avvolgere il riso. È un’alga rossa tra le più nutrienti, fonte di iodio, vitamine A, C, PP, B9 e B12. Non è l’unica alga a contenere questa vitamina, ma sembra che sia tra le poche ad averla in una forma che il nostro organismo riesca ad assorbire. È anche ricca di acido glutammico, l’aminoacido responsabile del sapore “umami”.
È quella poltiglia marroncina che si trova a cumuli sulle nostre spiagge e rovina le tue Instagram stories. Quelle foglie marroncine, allungate e sottili, che quando la vedi in grossi cumuli dici “che schifo, ci sono le alghe”. Eccoti una chicca per stupire i tuoi amici: la posidonia non è un’alga, ma una pianta rizomatica che cresce solo nei fondali del Mar Mediterraneo. È molto importante per l’ecosistema, perché protegge le coste dall’erosione, ospita molti organismi animali e vegetali fornendo loro protezione e nutrimento e libera 20 litri di ossigeno per metro quadrato al giorno! La prossima volta che senti qualcuno lamentarsi per la presenza di Posidonia, spiega loro perché dovremmo invece esserle riconoscenti.
“Sì ma… si mangia?” Beh… se la provi faccelo sapere!