Quando il Principe Carlo d’Inghilterra confessò al mondo di voler guidare un’auto che andasse a vino, tutti rimasero esterrefatti. Ma ancora di più quando lo videro a bordo della sua Aston Martin alimentata con le eccedenze di vino bianco inglese!
Il reale fu dunque un pioniere nella ricerca di carburanti alternativi, dimostrando che, con le dovute ricerche e accortezze, il vino (o meglio l’etanolo in esso contenuto) può tranquillamente alimentare un’auto.
Anche in Nuova Zelanda un certo Kevin Parker, che aveva sicuramente sentito delle originali scelte ecologiche di casa Windsor, aveva brevettato una speciale pompa di benzina che utilizza l’etanolo ricavato dai residui della produzione vitivinicola. Come dimostrato dall’Università di Adelaide, fermentando una tonnellata di ‘vinacce’ si può infatti arrivare a produrre circa 400 litri di bioetanolo, ottimo combustibile e perfetto per essere miscelato ad altri carburanti.
La compagnia petrolifera francese Total sembra però essere intenta a sviluppare un carburante 100% rinnovabile, a base di etanolo e di un particolare composto chimico – l’Etbe – ottenuto dagli scarti agricoli. Il nuovo biocarburante “Excellium Racing 100” dovrebbe essere lanciato il prossimo anno nel Campionato del Mondo Endurance Fia e all’European Le Mans Series: due corse molto lunghe e impegnative, per le quali servono carburanti performanti. Lo scopo della Total è infatti dimostrare come un biocarburante possa assicurare prestazioni elevate riducendo di almeno il 65% le emissioni di CO2 delle vetture da corsa.
Questa novità è un passo importante nella transizione energetica del mondo dei motori, così come in quella dei paesi maggiori produttori di vino. Che anche casa Ferrari, vista la tradizione vitivinicola italiana, scelga presto di alimentare le sue rombanti vetture con gli scarti della vinificazione?