Dalla mitologia greca alla letteratura cristiana, l’ulivo si contraddistingue come simbolo di pace, abbondanza e armonia con il divino. La pianta ha avuto un ruolo fondamentale nella storia della zona mediterranea, plasmandone l’alimentazione, l’economia e la società.
L’olio veniva impiegato in cucina, in cosmesi e non solo: i legionari romani vi si ungevano per sopportare il freddo, mentre nel Rinascimento diventò fondamentale per l’illuminazione e soprattutto come materia prima per il sapone, di cui i mercanti Veneziani controllavano il commercio a livello europeo.
Furono proprio le pressioni di Venezia a trasformare la Puglia in un grande uliveto, convertendo le zone selvose in floride campagne e creando quel paesaggio di terra rossa e ulivi a noi così familiare.
Oggi nel Mediterraneo ci sono oltre 1000 tipi genetici di ulivo, 500 in Italia. In base alle dimensioni del frutto e al suo contenuto, queste si dividono in cultivar “da mensa” e “da olio”.
Tra queste, la varietà Coratina è una delle più apprezzata e diffuse nella zona di Bari, grazie alla sua ottima resa produttiva e l’elevata qualità dell’olio.
Un altro suo punto di forza è la resistenza a malattie e parassiti, che permette ai coltivatori di utilizzare una quantità minima di trattamenti per preservare la salute delle piante.
La raccolta dei frutti avviene tra novembre e gennaio e se ne ricava un olio con un tasso di acidità molto ridotto (0,2%), verde e dal profumo molto aromatico e fruttato. Il retrogusto amaro è dovuto all’oleuropeina, un polifenolo dalle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che rende l’olio extravergine di oliva così importante nella dieta mediterranea.
Queste le caratteristiche che si trovano nell’olio Extravergine di Oliva Terra di Bari DOP i Tesori: l’azienda agricola Conte Spagnoletti Zeuli coltiva da secoli la zona di Castel Del Monte, territorio di cui si prende cura preservandone la fertilità e le falde acquifere. L’azienda si contraddistingue per la conservazione delle tecniche tradizionali di produzione dell’olio, mentre per l’irrigazione e il consumo energetico ha scelto l’innovazione, utilizzando energie rinnovabili e minimizzando il consumo d’acqua.
Prima di essere utilizzate, le olive portate al frantoio vengono lavate con acqua fredda per eliminare le impurità senza impoverirle delle preziose proprietà organolettiche. Durante la frangitura poi tritate con macine di granito, fino ad ottenere una pasta granulosa: questa sarà formata da frammenti di nocciolo e polpa, contenente piccole goccioline d’olio emulsionate nella componente acquosa. Per separare l’olio dall’acqua, il composto viene rimescolato a lungo. La gramolatura è quindi la fase in cui le goccioline d’olio, venendo a contatto tra loro, si uniscono in gocce sempre più grandi.
La spremitura è invece il momento in cui le componenti si separano del tutto, ottenendo:
Per essere definito tale, l’olio deve essere ricavato dalla prima spremitura delle olive e solo con metodi meccanici, quindi senza uso di altre sostanze. Deve inoltre presentare un’acidità inferiore allo 0,8%.
Per ottenere la definizione “spremuto a freddo“, invece, non deve mai superare la temperatura di 27 gradi durante la spremitura: in questo modo riesce a conservare tutte le sue proprietà organolettiche e nutrizionali.
Scegliendo l’olio extravergine spremuto a freddo Terra di Bari DOP i Tesori hai la certezza di un prodotto di alta qualità, frutto di una tradizione che affonda le radici nella terra pugliese da generazioni. La filiera corta è garanzia di sicurezza e sostenibilità ambientale, ma anche di etica del lavoro e della produzione.
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