Com’è nata e come si è diffusa la birra? È una storia avventurosa e affascinante, ricca di dettagli inaspettati e leggende. Ciò che storicamente sappiamo per certo è che la prova scientifica più antica della produzione di questa bevanda risale a ben 5000 anni fa, in Asia, per mano dei Sumeri. Risale a circa cinquecento anni dopo una tavoletta assira, rinvenuta nel territorio tra i fiumi Tigri ed Eufrate, in cui si fa chiaro riferimento non solo alla birra ma anche al mestiere del mastro birraio.
L’archeologia, dunque, ci dice che la birra è ben più antica anche del vino e diventa una bevanda amata e ampiamente commercializzata grazie ai Sumeri, ma anche ai Babilonesi e agli Egizi, primi esportatori di questo nettare in Grecia.
Anche l’Italia partecipa a scrivere la storia della “bionda” per eccellenza, grazie a Fenici ed Etruschi, e diventa la bevanda del popolo in tutto il centro della penisola. È il I secolo d.C. e la birra, a differenza del vino, poteva essere bevuta da tutti, e le birrerie erano aperte a tutte le classi sociali.
Dobbiamo però la nascita dei primi veri e propri birrifici ai Paesi Bassi, alla Germania e alla Gran Bretagna. Ed è qui che le leggende sulla birra si fanno più fantasiose e radicate. Tra i cosiddetti popoli barbarici più affezionati alla bevanda troviamo i Germani e i Celti, e nella verde Irlanda si parla di Fomoriani: mostruose creature dal becco aguzzo e gambe umane, immortali e potenti, uniche a conoscere il segreto della fabbricazione della birra.
La verità storica è molto meno spaventosa, ma non meno divertente. In questi territori i primi mastri birrai sono monaci tedeschi, che nel Medioevo hanno avviato floride attività di produzione e hanno introdotto per primi l’ingredienti che rende a tutt’oggi la birra irresistibile: il luppolo! Prima di loro, tutti hanno aromatizzato le birre con abbondanza di spezie, bacche, erbe, bucce di frutta e corteccia d’albero.
La più antica “birreria” monastica è quella della abbazia di Weihehstephan, nei pressi di Monaco di Baviera, costruita nel 724. Qui “l’infuso di luppolo” veniva somministrato come miracoloso ricostituente per gli ammalati e per i pellegrini.
L’Inghilterra coglie la ricetta a base di luppolo molto più tardi ed è qui che nasce la distinzione tra la birra nazionale, senza luppolo, chiamata “ale” e i prodotti continentali d’importazione, luppolati, detti “beer”.
La grande avventura della diffusione della birra continua nei secoli, mai priva di peripezie tra editti, leggi, attestati di purezza, la rivoluzione industriale e il proibizionismo.
Non ha un sapore tutto diverso, la tua birra preferita, ora che ne conosci un po’ di più la storia?