L’ideale per la bella stagione: il gazpacho è una zuppa fredda tipica della Spagna, composta generalmente da olio, aceto, pane e ortaggi crudi, solitamente pomodori, peperoni, cetrioli, cipolla e aglio.
Le origini dell’alimento sono incerte ma pare che provenga dall’Andalusia, regione che abbonda dei suoi ingredienti e dalle estati calde e aride. Anche risalire alla genesi del nome non è compito facile: c’è addirittura chi sostiene che derivi dal dialetto toscano.
I contadini iberici si sono nutriti di pane, olio e aceto per secoli: secondo le fonti scritte, almeno dal periodo di dominazione mussulmana, nell’VIII secolo.
Con l’arrivo dei prodotti dall’America, come il pomodoro e il peperone, il piatto si arricchisce e si evolve nel tempo fino a diventare quello che conosciamo oggi.
In origine quindi questo piatto somigliava più a quello che viene chiamato attualmenteajoblanco: una zuppa fredda tipica di Malaga fatta di aglio, acqua, olio, pane e mandorle tritate.
La variante di Cordoba, chiamata salmorejo, è più cremosa, visto l’abbondante uso di pan grattato. Esistono anche versioni calde: sono i gazpachos manchegos, che accompagnano piccola selvaggina come coniglio o lepre, oppure carni bianche come pollo o pernice.
Come si diceva in apertura, il gazpacho è un ottimo pasto durante i mesi caldi: è idratante, ha un bassissimo importo calorico, è fonte di vitamine (A, C, E), minerali come fosforo, ferro, calcio, magnesio, manganese, zinco, rame, potassio e sodio, fibre e antiossidanti come il licopene.
Preparare il gazpacho è facilissimo. Ci vogliono: 1 kg di pomodori datterino, 1 peperone verde, 1 cetriolo, 2 spicchi d’aglio, 50 ml di olio extravergine d’oliva, 50 grammi di pane di grano duro, 250 ml di acqua, 5 grammi di sale e 30 ml di aceto. A discrezione l’aggiunta delle cipolle: in Spagna ogni famiglia ha la sua ricetta tradizionale. Frullare il tutto, filtrare in un colino e lasciare riposare in frigorifero per almeno un’ora.
Infine, gustare e dissetarsi!