Tutti i benefici dell’orto

I benefici di un orto non si fermano alla tavola: tra inclusione sociale e gratificazione individuale, scopriamo perché ce ne vorrebbero molti di più!

Tutti i benefici dell’orto

Un’indagine di Coldiretti dello scorso anno sostiene che il 62% degli italiani possiede un orto domestico. La definizione comprende tutte le forme e le quantità di coltivazione: da una sola piantina ad un intero terreno, dal davanzale della finestra al giardino. Fatto sta che l’orto domestico è in crescita e le superfici coltivate hanno raggiunto 174 milioni di metri quadrati sulla Penisola.

I ritmi elevati e la tendenza alla digitalizzazione in tutti i settori rischiano di far estinguere diverse tradizioni, tra cui l’orto. Fortunatamente sono attive in tutto il mondo diverse iniziative atte proprio a conservare e a promuovere tale pratica, che porta con sé benefici per l’ambiente e per la salute di tutti gli esseri viventi. Vediamone alcune.

Gli orti urbani

Un orto urbano è uno spazio verde di proprietà comunale la cui gestione è affidata per un periodo di tempo definito ai singoli cittadini.I beneficiari ricevono in concessione questi spazi per produrre fiori, frutta e ortaggi che serviranno a soddisfare i propri bisogni.Il Comune concede la gestione di piccoli appezzamenti di terreno tramite un bando e dietro il pagamento di un affitto, con cifre poco più che simboliche.

La prima forma di tale pratica si sviluppò in Francia a fine Ottocento, con i jardins ouvriers (giardini operai), promossi da Jules Lemire, prete e deputato riformista.

Oggi sono tantissime le città italiane che offrono ai propri cittadini questa possibilità, con l’obiettivo concreto di combattere il degrado in specifiche aree periferiche, che proprio grazie a questo tipo di attività possono essere riqualificate in breve tempo. Ci si pone il nobile fine di coltivare nelle menti di bambini e adulti un pensiero green, all’insegna della cura dell’ambiente e del ritorno allo stile di vita naturale. Inoltre, gli orti urbani fanno bene alla regolazione del microclima locale, per il quale l’aumento delle aree verdi è un toccasana. Non solo: sono uno strumento potentissimo per l’inclusione sociale e la crescita di nuovi gruppi di persone attive, accomunate dal desiderio di vivere sani, in un ambiente accogliente e a stretto contatto con la natura.

I cittadini che aderiscono sono spinti, secondo alcune analisi, dal desiderio di mangiare prodotti sani e genuini edal risparmio sulla spesa che l’orto urbano garantisce. Un modesto 5% afferma invece di dedicarsi all’attività per pura passione.

Riciclo e coltivo

Nel 2016 è nato a Milano un progetto che coinvolge tutte le scuole dell’infanzia della città, riuscendo a sensibilizzare contemporaneamente il tema del riciclo e della coltivazione, chiamato appunto “Riciclo e coltivo, l’orto verticale a scuola”.

Dodici tonnellate di piatti e stoviglie di plastica usati nelle mense sono stati trasformati in scaffali a più ripiani, comprendenti 12 vasi e un annaffiatoio ciascuno, per un totale di 175 kit distribuiti nelle varie scuole.

I bambini hanno in questo modo la possibilità di rendersi conto concretamente dell’importanza di una corretta raccolta differenziata. Inoltre impareranno a prendersi cura delle piante, a distinguere la stagionalità dei prodotti che mangiano e a ricavare compost dagli scarti dei cibi della mensa.

Ortoterapia

Nata accidentalmente nel XVII secolo in Inghilterra, l’ortoterapia sta prendendo sempre più piede in Italia e nel mondo.

Gli inglesi che non riuscivano a pagare le proprie cure a causa di difficoltà economiche, nel 1600 dovevano prendersi cura del giardino dell’ospedale durante il ricovero. I medici constatarono con stupore che, i pazienti ai quali era chiesta tale attività guarivano più in fretta rispetto agli altri.

Ancora in Gran Bretagna, alla fine della seconda guerra mondiale, ci si rese conto che i soldati ritrovavano gioia di vivere, stabilità mentale e capacità motorie venendo a contatto con la natura.

Sono queste le radici di una pratica che sembra in grado di dare parecchi benefici nel percorso di guarigione di diverse patologie.

Naturalmente l’orto terapia non può rappresentare una terapia a sé, ma costituisce uno strumento in più che va ad integrare il percorso sanitario di uno specifico soggetto. Non ha controindicazioni, ma possiede invece numerosi effetti positivi. Ad esempio aiuta a sviluppare la motricità: seminare, potare, raccogliere i frutti stimolano infatti il movimento favorendo anche il coordinamento, l’incremento della forza e della resistenza. Migliora la capacità di apprendimento attraverso attività come la memorizzazione del nome di alcune piante, di nozioni spazio-temporali, la percezione della ciclicità delle stagioni, l’identificazione dei tempi adatti per la semina e il raccolto e l’organizzazione degli spazi del giardino. Sono tutte operazioni che rafforzano la sfera cognitiva dell’individuo, stimolando concentrazione, capacità logichememoria. Il soggetto inoltre esercita un ruolo attivo, da cui scaturiscono frutti concreti e tangibili: fattore che incrementa l’autostima. Il suo ruolo non è però isolato e si inserisce nell’ambito di un intento comune, condividendo col gruppo di lavoro spazi, strumenti e obiettivi e favorendo quindi l’integrazione sociale.

Le iniziative citate, insieme ad altre che stanno nascendo e, si spera, nasceranno, fanno sì che il progresso tecnologico vada di pari passo con una prevenzione costante della natura, permettendo alle future generazioni di vivere in un ambiente sano.