Nell’originale racconto di Peter Wohlleben, La saggezza degli alberi, si parla del modo in cui anche questi esseri viventi siano in grado di comunicare, dando prova di avere un carattere proprio. La loro lingua non è chiaramente la nostra, ma alberi come betulle e faggi comunicano con gli altri arbusti in base alla propria indole: una più rissosa e irascibile, l’altra più mite e protettiva.
La betulla viene descritta da Wohlleben come un albero litigioso, i cui lunghi rami possono recidere quelli degli alberi vicini se spostati dal vento. Il faggio invece è definito il re del bosco che, lasciando cadere le proprie foglie, crea un tappeto che il terreno assorbe e trasforma in humus, utile alla crescita di altre specie.
Ti sarà capitato di vedere un ramo reciso o di raccogliere un frutto e notare l’immediata fuoriuscita di un liquido viscoso. Quella è la resina, sostanza prodotta dallo stesso albero per curare le proprie ferite, guarire e addirittura rigenerare la parte mancante.
Ce lo spiega la University of Western Australia tramite uno studio che dimostra come tutte le piante (come la comune pianta di pisello utilizzata) siano in grado di riconoscere e seguire il suono dell’acqua che scorre nelle falde del terreno. Ecco che le radici dell’albero crescono e si sviluppano in profondità fino a trovare la fonte d’acqua o, meglio ancora, il modo migliore per attingervi!
Sottrattori naturali di CO2: ecco come vengono descritti gli alberi da scienziati e ricercatori, da sempre dipinti come alleati dell’uomo nella riduzione delle emissioni e nella lotta al riscaldamento globale. Sapevate che un cittadino italiano produce annualmente circa 5000kg di CO2? Un solo albero, durante la sua vita, riesce a sottrarne e convertirne circa un settimo. Risulta dunque che piantare 7 nuovi alberi l’anno potrebbe davvero fare la differenza! (dati tratti da www.wownature.eu)
Ebbene sì, anche gli alberi dormono! Già Darwin l’aveva notato con alcuni tipi di fiori, ma stavolta un gruppo di ricercatori da Austria, Finlandia e Ungheria ha dimostrato come tanti alberi modifichino la pendenza di chiome e rami durante le ore notturne, per riacquistare poi vigore e altezza al sorgere del sole.
L’albero è una creatura che nasce, cresce, si sviluppa e si trasforma con l’andamento delle stagioni. Si adatta al clima che cambia, alle temperature che si abbassano, e non perde occasione per mostrarcelo! Le foglie sono anche ricche di carotenoidi, pigmenti chimici che rendono arancioni le carote o giallo il mais. Quando nei mesi autunnali le foglie stanno per giungere alla fine del loro ciclo di vita, il quantitativo di clorofilla (pigmento che cattura la luce solare) diminuisce e lascia emergere questi pigmenti giallo-arancioni che, normalmente, sono nascosti dal tipico verde vivido delle foglie.