Tutti gli esseri viventi sulla Terra, dalla loro prima comparsa a oggi, sono stati soggetti a un processo di evoluzione naturale.
L’uomo, da poco più di un secolo, ha attuato un proprio percorso di evoluzione, da molti chiamato “rivoluzione”, che non riguarda caratteristiche fisiche, bensì gli oggetti di cui ci serviamo quotidianamente. Una semplice bicicletta, ad esempio, oggi può essere accompagnata da un motore elettrico; una carta geografica si può trovare su uno schermo ed è in grado di darci le indicazioni di cui abbiamo bisogno.
Si potrebbero fare milioni di esempi ed è possibile affermare che i tempi di esecuzione delle nostre azioni si sono ridotti esponenzialmente. Tutto ciò è risultato possibile grazie ad un’invenzione del 1969 nata negli USA: internet.
Oggi ci soffermeremo su una delle ultime agevolazioni di cui possiamo godere, grazie alle enormi potenzialità dello strumento internet: la “smart home”.
La “casa intelligente” non è sicuramente una tecnologia di uso universale come può essere lo smartphone, ma si sta affermando sempre di più negli ultimi anni.
In Italia infatti, a titolo di esempio, ci sono più di mille aziende che lavorano nel settore; si è stimato un valore economico di questo comparto di mercato nazionale pari a 380 milioni di euro nel 2018.
Esiste una vera e propria disciplina che si occupa di studiare le “nuove case”: la domotica. E’ per definizione la scienza che studia le tecnologie applicabili alla casa. L’obiettivo primario consisteva nel poter controllare alcuni sistemi elettronici dell’edificio, come impianto di riscaldamento o luci, direttamente da un dispositivo gestito dal proprietario da qualsiasi luogo, tramite ovviamente la connessione internet.
In pochissimo tempo sono stati prodotti i primi sistemi, che sono stati aggiornati anno dopo anno fino ad arrivare ad una nuovissima tecnologia: la smart home, appunto.
E’ intelligente perché riesce a prendersi cura di se stessa e di chi la abita autonomamente.
Ma come fa?
Il sistema casa si appoggia a una rete di sensori dislocati nei punti strategici dell’abitazione, che rilevano in tempo reale centinaia di parametri. Ognuno di questi sensori, al verificarsi di una specifica condizione, attiva un dispositivo, un“attuatore” che compie una specifica azione: per esempio, accende il riscaldamento quando si abbassa la temperatura, o spegne l’impianto di irrigazione del giardino se sta piovendo.
Chiaramente alcuni sensori sono collocati all’esterno della casa per poter comunicare a quelli interni le condizioni meteo in tempo reale.
Nei sistemi più evoluti sensori e attuatori sono controllabili da un unico pannello che può essere gestito da una pagina web o da una app.
Fino a qui non è proprio chiaro l’attributo “intelligente”, perciò diamone un esempio più palese: se fuori piove e noi abbiamo impostato una sveglia ad un certo orario, la smart home la farà suonare qualche minuto prima, alzando allo stesso tempo le tapparelle, per permetterci di arrivare in orario.
Anche sul piano della sicurezza questi sistemi sono decisamente efficaci. La chiave tradizionale è sostituita da codici di ingresso gestibili tramite app. Vengono impostate diverse telecamere che, nel caso in cui qualcuno tentasse di intrufolarsi, attivano tutte le luci della casa e fanno partire una chiamata di emergenza alle forze dell’ordine. I rilevatori di fumo e di temperatura all’interno invece sono in grado di riconoscere un focolaio di incendio. Disattivano immediatamente la corrente elettrica e aprono le valvole dell’impianto di spegnimento. Contemporaneamente lanciano l’allarme ai vigili del fuoco e sbloccano le porte della casa in modo che nessuno rischi di rimanere intrappolato all’interno.
Esistono più categorie: dalla basica che permette di gestire luci e riscaldamento, alla integrata che comprende anche ad esempio irrigatori esterni, sistemi di sorveglianza e tante altre funzionalità.
Un sistema “completo” (quello che abbiamo descritto tramite gli esempi precedenti) parte da 15-20000 euro e può variare in base alla metratura della casa, al numero di locali, punti luce e prese, sommati a diversi altri parametri.
Secondo gli esperti questa non sarebbe una spesa, bensì un investimento. Essendo collegato ad internet, il sistema è in grado di far entrare in funzione un elettrodomestico nel momento più conveniente della giornata secondo le soglie energetiche. I sensori delle serrande sfruttano automaticamente la luce esterna, lasciandole aperte e spegnendo le luci dell’abitazione. Questi sono solo alcuni esempi delle potenzialità di risparmio derivanti da un sistema smart home.
Ciò che è sicuro, per non dire scontato, è che prima di investire su tale tecnologia è necessario installare una connessione internet molto potente e veloce.